Toscana – Primo appuntamento con la cultura sul tema del “Capodanno toscano 2023”, organizzato dall’associazione area 57 ONLUS (con la collaborazione della testata Corriere Etrusco e con la compartecipazione del Consiglio regionale della Toscana), per una conferenza sul tema «Il calendario dell’Annunciazione nella storia», tenuta dal professor Franco Cardini, storico esperto di medioevo e saggista, presentato dalla dott.sa Gloria Larini e intervistato dal dott. Giuseppe Trinchini, direttore del Corriere Etrusco.
Il prossimo appuntamento con il “Capodanno Toscano” oganizzato dall’associazione Area 57 Onlus/ODV si terrà lunedì 27 marzo 2023 a partire dalle ore 16, presso la sala Conferenze della parrocchia dell’Immacolata, con una conferenza tenuta dalla professoressa Anna Giorgi dal titolo “L’origine biblica delle feste cristiane”.
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Franco Cardini è uno storico e scrittore italiano nato a Firenze nel 1940. È considerato uno dei più importanti storici dell’alto medioevo e dell’epoca delle crociate in Italia.
Cardini ha lavorato come professore di Storia Medievale presso l’Università di Firenze e ha scritto numerosi libri sulla storia medievale e sulle crociate. Tra le sue opere più famose si possono citare “La grande storia dell’Europa”, “La crociata degli innocenti” e “L’Europa e il sacro”.
Cardini ha inoltre lavorato come giornalista e collaborato con diversi importanti giornali e riviste, tra cui “La Repubblica” e “Panorama”. Ha anche partecipato a diversi programmi televisivi e radiofonici come esperto di storia.
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REGIONE TOSCANA: 25 MARZO, RINASCE IL CAPODANNO TOSCANO
A Marzo 2015 il Consiglio Regionale ha introdotto la ricorrenza del “Capodanno toscano” (o per meglio dire “Capodanno dell’Annunciazione”) per ricordare che fino al 1749, in Toscana, l’anno civile iniziava il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa cattolica aveva collocato per l’appunto la festa dell’Annunciazione, in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù.
Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano che fissava l’inizio dell’anno al 1º gennaio, ma Pisa ed altre città toscane (quali ad esempio Firenze, Lucca, Prato e Siena) continuarono a considerare il 25 marzo come il loro Capodanno. In particolare a Pisa, fin dal Medioevo, si è consolidata la ricorrenza di celebrare l’“annus pisanus” che iniziava in quella data e terminava il 24 marzo seguente, una tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri.
Il calendario pisano restò in vigore per secoli anche nelle terre che ricadevano in qualche modo sotto l’influenza della Repubblica di Pisa: ciò avvenne fino a quando, nel novembre 1749, il Granduca Francesco III di Lorena emise un decreto che fissava anche per la Toscana il 1º gennaio come data iniziale dell’anno civile, uniformandosi a quanto già in vigore nel resto d’Italia e d’Europa. Lo stato pisano si adeguò quindi all’uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.
Proprio per ricordare questa antica traccia della storia toscana, il Consiglio Regionale ha deciso di affiancare alla celebrazione varie iniziative promosse dai territori attraverso un bando per sostenerne la realizzazione e valorizzare al tempo stesso il lavoro delle tante realtà associative, culturali e sociali presenti nella nostra regione.
L’obiettivo è quello, insieme, di tenere ben saldi le radici della nostra storia ma, come ben simboleggiato dal Pegaso, dispiegare anche le ali così da poter spiccare il volo verso il futuro. Conoscere e ricordare il nostro patrimonio culturale e storico è indispensabile per la crescita culturale, economica e sociale di ciascuno di noi. E ricordare chi siamo e da dove veniamo è un patrimonio che sarà sempre in grado di arricchirci come singoli cittadini e come comunità della Toscana.
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